mercoledì 4 maggio 2016

comicreview // Hellboy

Era il lontano 1993 quando Mike Mignola, reduce dallo storyboard del "Dracula" di Coppola, pubblicò il primo volume di Hellboy, "Seed of Destruction", per la Dark Horse.
Si può facilmente distinguere Mignola dagli altri fumettisti per lo stile sintetico, d'impatto, fatto di colori puri e tratti squadrati. L'influenza letteraria nei lavori di Mignola è subito percepibile, ancor più in "Hellboy": infatti possiamo immediatamente distinguere elementi lovecraftiani, soprattutto per quanto riguarda le creature soprannaturali, e rimandi a E.A.Poe. Non a caso, la prima volta che lessi questo fumetto pensai: "Questo è proprio quello che cercavo".
E' un anti eroe, burbero e carismatico ma più umano di molti esseri umani. Anung Un Rama è il suo vero nome, ma è il Prof. Bruttenholm a soprannominarlo Hellboy, il ragazzo dell'inferno, o Red per gli amici. Dopo essere uscito dal portale creato dalle SS, con l'aiuto dello stregone Rasputin, viene presto in custodia dalle forze alleate e cresciuto in una base dell'esercito in New Mexico. Diventato adulto decide di entrare a far parte del BPRD (Bureau of Paranormal Research and Defense) insieme ai compagni Elizabeth "Liz" Sherman e Abraham "Abe" Sapien. 

Penso sia impossibile non innamorarsi di questo personaggio: sarcastico, dalla battuta sempre pronta, ama i gatti, le merendine al cioccolato (baby ruth) e i sigari. Indossa un lungo cappotto marrone da cui si intravede la coda e ogni giorno si lima le corna per apparire più umano. Nonostante l'aspetto inquietante è sempre pronto ad aiutare gli altri, ed è tormentato dall'impossibilità di vivere una vita "normale".

Dal fumetto sono stati tratti due film diretti da Guillermo del Toro, il primo del 2004 e il secondo del 2008, ma che non hanno avuto molto successo, tanto da bloccare la produzione del terzo. Per quanto riguarda la trasposizione cinematografica posso dire che è quel tipo di film che definirei "caruccio": belli gli effetti speciali e la fotografia, ma a parte il primo capitolo, il secondo non c'entra molto con il fumetto ed è un po' un'"americanata". Stranamente, del Toro mi ha deluso con questi film, nonostante lo apprezzi moltissimo come regista.
Inoltre sono stati pubblicati anche degli "spinoff" del fumetto, come la serie "B.P.R.D." o quella riguardante Abe.


In definitiva "Hellboy" è un capolavoro che rimarrà per sempre. Forse proprio per il fatto che nasce dalle leggende e dal folklore di ogni epoca e paese, ed è quindi intrinsecamente legato ai miti delle origini, rilette in chiave di "avventura gotica". Mignola in questo senso è davvero riuscito a trasformare un fumetto in opera letteraria.
Leggetelo se siete stufi dei soliti supereroi in calzamaglia vecchi e stantii, se cercate un fumetto serio che tragga ispirazione dalla vera letteratura o, semplicemente, se volete leggere qualcosa di interessante e particolare davanti a una bella tazza di caffè. Insomma, leggetelo e basta. Non ve ne pentirete.

Nessun commento:

Posta un commento